Sciamano di Donatella Bisutti (Delta 3 Edizioni, 2021), nota di lettura di Carlo Giacobbi
E’ uscita questa bella lettura molto analitica del mio libro “Sciamano” su Versante Ripido ad opera di Carlo Giacobbi.
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E’ uscita questa bella lettura molto analitica del mio libro “Sciamano” su Versante Ripido ad opera di Carlo Giacobbi.
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A Bernard Guillot
Il tuo cranio, camita,
le tue brache da viandante, sformate,
i talloni terrosi, le tue grosse dita…
graffiato in ogni parte dagli arbusti
nelle pozze occhiute del torrente
nei dirupi arsi
alla ricerca della fonte prima
di ogni fonte
quella
che sta di là delle montagne, sempre al di là,
nascosta,
mai trovata, eppure
che c’è dicono, esiste
e tu a rischiare la tua vita
nell’intrico arrogante dei rami
nelle chiuse forre dei boschi
fra i massi
scagliati da foschi giganti
in battaglia sui monti,
per cercare da uomo la fonte
della tua divinità ferina.
I fauni ti porteranno a spalla quando
non potrai più avanzare
abbandonato a terra giacerai
davanti al dio:
– che sia salvo –
consentendo col capo.
Allora ti ridesterai
ferito? , chiederanno i molti all’intorno
saliti in tuo soccorso con piccozze e corde
e tu : – sono tornato, dirai,
ho conosciuto la montagna
non ho trovato la fonte,
ma c’è, sono sicuro
e di nuovo ti avvincerà profondo il sonno
degli antichissimi tempi dei boschi.
Inedito
Natale è tutti i giorni –
la vita che si accende dentro
e continua anche se
fa freddo non c’è pane
è buio
non c’è nulla per scaldarsi
nulla
per ricoprirsi
non c’è casa –
Natale è la festa di noi che siamo vivi
e perché siamo vivi
partoriamo ogni giorno
– tutti
uomini e donne
un Dio di calore e sangue
un Dio di fuoco
questo bambino d’inverno
seme della speranza del mondo.
Inedito
Guarda dalla finestra la manifestazione
con striscioni che dicono non ci fermeranno un altro
mondo è possibile.
Cantano per la giustizia.
E’ dicembre. Fa freddo.
Lei non può più camminare.
Nella sua mente si forma
l’immagine di un pino
in una foresta di neve.
La neve è soffice e lei sente
l’odore acuto degli aghi di pino che cadono
come nei Natali dell’infanzia.
Tutto l’incanto e il miracolo era in quell’odore acuto di pino
che si sfaceva a poco a poco.
Anche il pino
stava davanti alla finestra.
Lei guardava fuori
nella bruma dell’inverno.
Come allora anche adesso
sta davanti alla finestra.
Da un ramo pende una grande arancia d’oro.
Dalla strada si levano grida,
la gente agita striscioni
scritti nelle lingue del mondo.
La polizia spruzza gas vietati
dalla convenzione sulle armi chimiche.
Spruzza in nome
della violenza legale.
Spruzza con abbondanza
come se stesse innaffiando le aiole.
Questi fiori hanno bocche e occhi.
Ci sono sempre molti
disposti a lavorare nella polizia
perché amano la violenza legale.
Lei vorrebbe scendere in strada ma non può.
Da un ramo del pino pende una grande arancia d’oro.
Lei vorrebbe afferrarla ma non può.
E’ Natale.
Inedito
E tu piangi di non poter parlare
e protendi due piccole mani
per esser tratto in salvo
e una rosa ti è culla
una rossa rosa che stilla dal costato del giorno.
da Colui che viene ed Interlinea
Colui che viene nel sangue e nella polvere
e il suo corpo è una casa costruita col fango
ma amarlo nelle garze infette e la saliva amara
in ciò che si disperde senza radice
in ciò che deborda e
nella cenere fredda
ma amarlo
nel sorriso e nel tempo ininterrotto della fontana
nella veste oro e cremisi
nel viso simile al nostro ricordo di un viso
nella povertà sempre uguale del cibo
e nell’assenza.
da Colui che viene ed. Interlinea